L?evirazione dal logo e dal viso di Puccini dell?irridente e puntuto orecchio verde da elfo, per alcuni ? ancora una ferita aperta, pure dall?Elfo-Puccini ? impossibile non farsi sedurre. Ci si va volentieri perch?, una volta collaudato l?orientamento interno tra le varie sale (chi si perde sempre, ? solo tonto o le segnalazioni potrebbero essere pi? soccorrevoli?), si apre un luogo amichevole e istruttivo. Gradevole da vedere, confidenziale da frequentare. Benfatto e pratico. Si vede e si sente bene: non si mordicchiano le ginocchia stando seduti n? si provocano rumori molesti bilanciando il peso da una chiappa all?altra. Pare una cosa scontata ma chi frequenta sale e auditorium milanesi, sa che non lo ?. Vale per il pubblico. A giudicare dalla naturalezza di chi lavora con la parola in palcoscenico, se ne avvantaggia chi recita. Si vedono e si ascoltano bene testi che di solito si ignorano o esistono solo per lettura individuale, e non sempre in lingua nazionale. E la misura diversa della sale ne ha fatto un luogo ideale anche per la musica che a Milano non ha spazi modulabili: suona pi? invogliante ci? che si ascolta da pochi metri (e, a volte, il gesto non ? acces- sorio o frivolezza) e senza poltrone vuote attorno...
A poche centinaia di metri da RossoSegnale avete la fortuna di poter approffittare della migliore macchina teatrale milanese. Un vero e proprio condensato di cultura. Tre sale con tre cartelloni ricchissimi. Il meglio della scena nazionale e internazionale...e non solo, anche musica e arte...Ce n'? veramente per tutti i gusti. Impossibile rimanere delusi. Provare per credere.